Il torrone viene preparato da diversi
laboratori e piccole industrie, e venduto dagli ambulanti tonaresi in tutte le
feste dell'isola. Si può quindi
degustare in questi laboratori un torrone unico, che accanto alle più
tradizionali versioni alle nocciole e alle mandorle presenta anche quella, meno
consueta, alle noci. Infatti la produzione e la vendita del torrone
costituiscono oggi a Tonara l’attività sicuramente più importante. Su una
popolazione di nemmeno 2.500 abitanti gli addetti complessivi a quest’industria,
considerando anche il sommerso, sono probabilmente quasi duecento.
E tra questi
addetti vi sono anche gli eredi degli antichi carrattoneris, cioè
quegli ambulanti del torrone che giravano la Sardegna, a cavallo oppure col
carro, per vendere in tutte le fiere isolane le loro mercanzie. Ancora oggi gli
ambulanti girano la Sardegna ma lo fanno con moderni e funzionali furgoni.
Poi ci sono
gli addetti alle diverse fabbriche artigiane e le tante donne che si dedicano a
domicilio al lavoro di sgusciatura della frutta secca: e cioè delle noci, mandorle o nocciole che vengono
normalmente impiegate nella produzione del dolce e che, sia pure in piccola parte, vengono ancora prodotte a
Tonara e nei paesi vicini.
La
produzione si svolge ancora oggi con metodi tradizionali anche se nel tempo è
stata affinata la tecnica di produzione, ed il dolce viene confezionato
utilizzando ingredienti accuratamente selezionati e certamente genuini
provenienti in prevalenza dal Gennargentu o da altre aree della Sardegna.
A Tonara
vengono prodotti annualmente circa 4.000 quintali di torrone, di cui la gran
parte di mandorle, di nocciole e di noci. Questa produzione è destinata in larga parte al mercato
locale, intendendo per mercato locale la Sardegna.
Una
curiosità è data dal fatto che il torrone di noci, che non sono tostate, viene
prodotto solo a Tonara. Il torrone di noci assume un gusto particolare grazie
alla sua particolare morbidezza.
Nel paese esistono attualmente tre fabbriche di una certa
importanza che occupano complessivamente quasi quaranta addetti ed altri 5 o
sei laboratori di produzione di
minore importanza ed a conduzione familiare. Nonostante la produzione si stia
avviando, come noi speriamo del resto, a diventare di tipo industriale, la
qualità è rimasta immutata nel tempo. Si possono ricordare brevemente i tanti
riconoscimenti che in questi anni e nel passato sono stati assegnati al dolce
di Tonara: riconoscimento da parte della rivista Il Gambero Rosso come miglior
torrone italiano; riconoscimenti già all’inizio di questo secolo alle fiere di
Napoli e di Roma ed alle
esposizioni di Alghero etc., ed attribuzioni ed attestati di qualità con tante
ordinazioni dall’estero.
Negli ultimi
anni naturalmente le tecniche produttive si sono affinate e, pur nel rispetto
della tradizione e della tutela della qualità, vengono adesso normalmente impiegate delle macchine più
moderne e delle tecniche di produzione più sofisticate.
Anche la
ricerca, il marketing e la pubblicità si sono adeguate ai tempi: infatti oggi i
torronai di Tonara producono confezioni più belle e diverse da quelle
tradizionali da mezzo chilo.
Per esempio
da non molti anni viene prodotto anche il torrone a stecche, che prima era
prerogativa di altri marchi più conosciuti.
Ciò in
particolare ha permesso di poter distribuire il dolce tonarese in circuiti alternativi a quelli quelli
tradizionali delle sagre paesane. Così questo dolce si è affermato nella
distribuzione commerciale al dettaglio ed oggi, sopratutto nel periodo
natalizio, è possibile trovarlo in molti supermercati italiani a fianco di
marchi molto affermati e prestigiosi.
La continua
affermazione del torrone di Tonara ha tuttavia evidenziato dei limiti nella
produzione: da un lato, l’incapacità di poter soddisfare le continue richieste
del mercato nazionale e di quello internazionale, e dall’altro, la necessità di
dover difendere il mercato domestico dalla concorrenza di tanti produttori
improvvisati che pure producendo un torrone pessimo e senza alcun riferimento
alle nostre tradizioni di qualità, si fregiano indifferentemente del marchio
Torrone di Tonara.
Era ed
è perciò divenuto essenziale fare
un salto di qualità nelle modalità produttive e sopratutto era ed è necessario
tutelare la qualità e l’origine del torrone di Tonara.