Villaggio nuragico

di Maria Ausilia Fadda

 

 

 

 

Nei mesi estivi del 1997 sono stati effettuati alcuni sondaggi di scavo in località Su Nuratze alla periferia del centro urbano di Tonara. L'intervento era stato sollecitato dall'Amministrazione Comunale che, in vista della predisposizione del piano urbanistico comunale, voleva accertare 1' esistenza dei resti di un insediamento nuragico nell'area dove doveva essere realizzato un complesso alberghiero. La zona di interesse archeologico si sviluppa ai piedi di una collina calcarea, interessata da lungo tempo da attività di cava, che hanno portato alla distruzione di gran parte dell'antico abitato che si sviluppava lungo tutto il pendio esposto a oriente. Sulla cima della collina sono ancora visibili pochi resti dell'originario nuraghe che si adattava alla irregolare conformazione rocciosa. Il nuraghe venne costruito in una posizione ideale che permetteva il controllo del sottostante fondo valle dove avvenivano gli spostamenti di popolazioni transumanti che per motivi altimetrici e climatici si dirigeva verso zone meno montuose. Lo scavo ha delimitato alcune trincee che hanno riportato in luce quanto rimaneva degli strati più profondi delle originarie capanne. II vano A ha una planimetria circolare molto irregolare delimitata da lastre ortostatiche di calcare locale che si adattavano nel piano di roccia molto irregolare ed in forte pendio. Nonostante tutti gli interventi di tipo estrattivo ed i vari movimenti di terra, si conservano nelle fessure naturali della roccia lembi di battuto pavimentale e del focolare delimitato da un piccolo vespaio di pietre locali. Lo strato archeologico ha restituito abbondanti resti ceramici di tegami troncoconici di cui alcuni con decorazioni a pettine, di ollette di forma aperta, di ciotole carenate e alcuni frammenti di ciotoloni a orlo rientrante e olle a colletto disegnato con anse a gomito rovesciato. Il materiale ceramico comprendeva frammenti di brocche piriformi con anse piano convesse e a bastoncello. 1 contenitori nella sequenza stratigrafica, conservata in alcuni lembi della capanna, si inquadra in un periodo compreso tra 1' età del bronzo medio III e le fasi iniziali dell'età del ferro. Il contesto trova strettissime affinità con i materiali provenienti dal villaggio nuragico di S'Urbale di Teti che dista pochi chilometri da Tonara. Non mancano nel deposito archeologico testimonianze di oggetti metallici costituiti da frustoli di piombo e frammenti di pugnaletto ed infine manufatti in osso con decorazioni geometriche. Un sondaggio fatto ai piedi della collina calcarea ha evidenziato un altro ambiente circolare delimitato da un muro ben conservato costruito con pietre locali disposte a filari regolari. Al centro della capanna è stato documentato un bel focolare di forma circolare ottenuto con vari elementi cuneiformi. Lo scavo non ancora completato non ha restituito materiali significativi per un inquadramento cronologico complessivo.

Dopo lo scavo le varie trincee sono state completamente interrate per evitare il crollo degli elementi ortostatici della muratura che non risultano ancorati al terreno in modo stabile e rischiano di essere travolti dal dilavamento in una posizione di forte pendio.

 

 

 

                                                                                      

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